È morto Peppe Vessicchio, il maestro che per oltre trent'anni ha diretto l'orchestra del Festival di Sanremo. Il celebre compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra si è spento questo pomeriggio all'ospedale San Camillo di Roma all'età di 69 anni.
La causa del decesso è una polmonite interstiziale che si è aggravata molto rapidamente. L'ospedale ha confermato la notizia in accordo con la famiglia, precisando che i funerali si svolgeranno in forma strettamente privata.
Una carriera leggendaria
Nato a Napoli il 17 marzo 1956, Vessicchio ha segnato la storia della musica italiana popolare. Dal 1990 è stato presenza fissa al Festival di Sanremo, dove ha conquistato quattro vittorie come direttore d'orchestra: nel 2000 con gli Avion Travel ("Sentimento"), nel 2003 con Alexia ("Per dire di no"), nel 2010 con Valerio Scanu ("Per tutte le volte che") e nel 2011 con Roberto Vecchioni ("Chiamami ancora amore").
Ha collaborato con i più grandi artisti italiani, da Gino Paoli a Andrea Bocelli, da Zucchero a Ornella Vanoni. Per oltre vent'anni è stato anche insegnante e direttore d'orchestra nel talent show "Amici di Maria De Filippi", dove ha formato intere generazioni di giovani musicisti.
L'eredità di un maestro
Vessicchio era molto più di un direttore d'orchestra. Ha diretto l'omaggio a John Lennon al Cremlino e ha guidato il progetto "Rockin'1000", definito la più grande rock band del mondo. Nel 2024 la sua composizione "Tarantina" è stata eseguita dall'Orchestra del Teatro alla Scala.
«Ogni persona è come una corda e possiede una capacità di vibrazione», amava ripetere. «Quando incrociamo le nostre vere passioni, iniziamo a suonare davvero». Era impegnato anche in progetti innovativi, come l'affinamento del vino attraverso frequenze armoniche naturali e la creazione di borse di studio per giovani musicisti.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).













