Una polemica controversa ha investito «Uno Mattina in Famiglia» sabato 27 settembre su Rai1. La conduttrice Ingrid Muccitelli ha posto domande sui gay che hanno scatenato indignazione sui social media. Gli ospiti della trasmissione erano la giornalista Concita Borrelli e il divulgatore Alessandro Cecchi Paone.
Le domande di Muccitelli hanno toccato stereotipi radicati sull'omosessualità. «Ma il gay come si riconosce?» ha chiesto con enfasi la conduttrice. Ha anche domandato se «un parrucchiere gay ha davvero tutta questa manualità, sensibilità e charme rispetto a un parrucchiere etero?». Borrelli ha risposto: «Detto così mi fa i brividi».
La conduttrice ha continuato elencando luoghi comuni. «Perché nella moda la maggior parte delle persone sono gay?» ha domandato. «Ci sono pochissimi etero, e così nella danza». Poi ha ripetuto la domanda più controversa: «Ma il gay come si riconosce?». Borrelli ha replicato: «Eh si riconosce, dai. Usciamo da tutte le ipocrisie, si riconosce, almeno io ho i radar, basta un gesto, una parola, anche un ammiccamento della bocca, si vede, si vede…».
Reazioni social immediate
I social media hanno reagito con durezza alle dichiarazioni. Il giornalista Simone Alliva ha scritto su X: «Ma che meraviglia il 1991. Manca il polso rotto e 'sono più sensibili'». Altri utenti hanno definito il dibattito «agghiacciante» per la «carrellata di luoghi comuni e stereotipi che neanche nel 1982».
Come riporta Fanpage, la controversia è nata da un annuncio di lavoro di un parrucchiere di Montesilvano che cercava specificamente personale gay. La stessa fonte segnala che «Mattino 5» aveva già coperto la vicenda del parrucchiere con un'intervista sul posto.
Confronto con il passato
Secondo Il Fatto Quotidiano, gli utenti social hanno paragonato la discussione agli atteggiamenti datati degli anni '80 e '90 verso le persone LGBTQ+. Le critiche si sono concentrate anche sulla presenza di Cecchi Paone, omosessuale dichiarato, e sul suo ruolo nel dibattito televisivo.
Il video dello spezzone sta circolando ampiamente su X e altre piattaforme social. Le reazioni negative continuano ad accumularsi contro la trasmissione del servizio pubblico.
Fonti utilizzate: "AGI", "Il Fatto Quotidiano", "Fanpage"
Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.