È morto a 89 anni Robert Redford, leggenda del cinema che ha attraversato sessant'anni di storia cinematografica. L'attore e regista statunitense si è spento nel sonno nella sua casa nello Utah.
Redford ha lasciato un'eredità artistica straordinaria con film iconici come «La mia Africa» con Meryl Streep, «La stangata» e «Butch Cassidy» con Paul Newman. Ha vinto due premi Oscar: come miglior regista per «Gente comune» nel 1981 e alla carriera nel 2002.
L'addio alle scene e il Sundance
Alla fine degli anni Settanta, all'apice del successo come attore, Redford ha scelto di passare dietro la macchina da presa. Si è lanciato anima e corpo nella creazione del Sundance Film Festival, che oggi è una delle vetrine più importanti del mondo per il cinema indipendente.
Agli esordi del festival si impegnava in prima persona per portare spettatori e giornalisti sulle montagne dello Utah. Considerato tra i divi più sexy del pianeta, ha fatto di tutto per allontanarsi dall'immagine di bello e seducente per seguire il suo percorso di regista e interprete.
L'inizio della carriera
Nato a Santa Monica il 18 agosto 1936 da una famiglia modesta - madre casalinga e padre lattaio - Redford non aveva inizialmente pensato al cinema come carriera. Per lui la recitazione non è stata il primo amore: era un adolescente inquieto, studente mediocre e buon giocatore di baseball.
Quando venne cacciato dalla squadra universitaria per il troppo bere, tentò la strada della pittura. Con i guadagni di una stagione di lavoro a Los Angeles riuscì a pagarsi un passaggio per la Francia, poi si spostò in Italia a Firenze dove studiò arte.
L'incontro con Lola e il teatro
Rientrato negli Stati Uniti dopo alcune delusioni, conobbe Lola che divenne sua moglie per quasi trent'anni e gli diede quattro figli. È stata lei ad avvicinarlo al teatro una volta trasferiti a New York.
Redford frequentò i corsi dell'American Academy of Dramatic Arts e un suo insegnante gli trovò un ruolo a Broadway. È stato l'inizio di una carriera che lo ha portato a realizzare più di cinquanta film.
L'era d'oro di Hollywood
L'anno di svolta fu il 1962 quando lavorò molto fra teatro, tv e cinema, ma il successo arrivò nel 1967 con «A piedi nudi nel parco» di Mike Nichols. Fondamentale è stato il sodalizio con il regista Sydney Pollack, che lo ha diretto in diverse pellicole tra cui «Come eravamo» con Barbra Streisand e «I tre giorni del Condor».
Altrettanto importante l'amicizia con Paul Newman, nata sul set di «Butch Cassidy». «Mano mano che la lavorazione del film andava avanti, Paul e io scoprivamo idee simili e gusti comuni e il sodalizio lavorativo si trasformò presto in un'amicizia fraterna», ha dichiarato Redford ricordando l'amico morto nel 2008.
I riconoscimenti e Venezia
Nel 2017 aveva ricevuto a Venezia il Leone alla carriera insieme a Jane Fonda. «La carriera da attore mi è sempre sembrata come salire una montagna, ma quando si arriva in cima che si fa?», aveva dichiarato.
Aveva ricordato il periodo fondamentale trascorso a 18 anni in Italia: «Prima di diventare attore volevo essere artista e ho studiato all'Accademia di arte di Firenze. Un'esperienza che ha avuto un grande impatto su di me».
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.